GLI ANGELI - Parrocchia Santi Filippo e Giacomo di Parona

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GLI ANGELI

- DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA -

328 L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione.

Chi sono?

329 Sant'Agostino dice a loro riguardo:
« La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ».  In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio.
Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20).
330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali.  Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria.
CRISTO  "CON TUTTI I SUOI ANGELI"

Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli": "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli...". Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui: "Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà". Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza: essi, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio: chiudono il paradiso terrestre, proteggono Lot, salvano Agar e il suo bambino, trattengono la mano di Abramo. La Legge viene comunicata "per mano degli angeli", essi guidano il Popolo di Dio, annunziano nascite e vocazioni, assistono i profeti, per citare soltanto alcuni esempi. Infine, è l'arcangelo Gabriele che annunzia la nascita del Precursore e quella dello stesso Gesù. Dall'Incarnazione all'Ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio "introduce il Primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio".  Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: "Gloria a Dio...". Essi proteggono l'infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l'agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici come un tempo Israele. Sono ancora gli angeli che "evangelizzano" annunziando la Buona Novella dell'Incarnazione e della Risurrezione di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio.
Giotto,
Giudizio Universale,
particolare raffigurante le schiere angeliche 1303-1305,
Padova
Cappella degli Scrovegni, controfacciata.
GLI ANGELI NELLA VITA DELLA CHIESA

Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli. Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza, così nel "Ti supplichiamo..." (del Canone romano, o nello "In Paradiso ti accompagnino gli angeli") nella Liturgia dei defunti, o ancora nell' “Inno dei Cherubini” della Liturgia bizantina) e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi). Dall'infanzia fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. "Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita". Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.
GLI ANGELI NELLA SACRA SCRITTURA

Fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, gli Angeli annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del progetto salvifico di Dio; chiudono il paradiso terrestre, proteggono Lot, salvano Agar e il suo bambino, trattengono la mano di Abramo; La Legge viene comunicata mediante il ministero degli Angeli; essi guidano il popolo di Dio, annunciano nascite e vocazioni, assistono i profeti. Infine è l’angelo Gabriele che annunzia la nascita di Giovanni Battista e quella dello stesso Gesù.
Dall'Incarnazione all'Ascensione, la vita di Gesù è circondata dall'adorazione e dal servizio degli Angeli. Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: Gloria a Dio … Essi proteggono l’infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l’agonia. Sono ancora gli Angeli che annunciano la sua Risurrezione. Al ritorno di Cristo, saranno ancora là al servizio del suo giudizio universale.
La Sacra Scrittura si riferisce agli Angeli adoperando nomi non solo personali (i nomi propri: Michele, Gabriele, Raffaele), ma anche nomi “collettivi” (Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni Virtù, Potenze, Principati, Arcangeli, Angeli).

 GLI ANGELI NELL'INSEGNAMENTO DI ALCUNI PAPI

Pio XII parlando degli Angeli diceva: “Ogni uomo, per quanto umile sia, è vegliato dai suoi Angeli. Sono gloriosi, puri, splendidi e vi sono stati dati per compagni di vita: hanno l’incarico di vigilare con cura su di voi, affinché non vi scostiate da Cristo, loro Signore. E non solo vogliono difendervi dai pericoli che vi attendono lungo il cammino, ma sono attivi accanto a voi e vi incoraggiano quando vi sforzate di salire sempre più in alto nell'unione con Dio attraverso Cristo”.
Papa Giovanni XXIII così si esprimeva: “Il richiamo degli spiriti elettissimi, che la sollecita cura del Padre celeste pose e pone accanto a ciascuno dei suoi figli, infonde letizia e coraggio. Gli Angeli del Signore scrutano infatti il nostro intimo e vorrebbero farlo degno delle divine compiacenze. Per questo, il desiderio nostro è che si aumenti la devozione all'Angelo custode. Ciascuno ha il suo e ciascuno può conversare con gli Angeli dei suoi simili”. Papa Giovanni era così persuaso della presenza degli Angeli accanto ad ogni uomo che, guardando la folla di pellegrini e di turisti convenuti la domenica in Piazza San Pietro per la preghiera dell’Angelus e per la benedizione, pensava alle moltitudini altrettanto numerose degli Angeli custodi invisibilmente presenti nella stessa piazza.
IMMENSA GERARCHIA

Gli angeli sono «mille migliaia e diecimila volte diecimila», scrive Daniele (7,10). Dionigi L’Areopagita, nel De coelesti hierarchia del V secolo e in seguito Gregorio Magno (Moralia XXXII, 38) e infine san Tommaso d’Aquino nella Summa teologhiae (capitoli VI-VII) hanno sottolineato il numero vertiginoso degli angeli, tentandone una sistemazione gerarchica. Dionigi, in particolare, spiega che tra Dio e l’uomo vi è la gerarchia celeste, costituita dal mondo angelico, in posizione intermedia fra il mondo umano e Dio, tuttavia talmente connessa allumano, da farlo diventare esso stesso immagine del mondo angelico. La gerarchia celeste è come una sorta di Scala di Giacobbe che permette agli uomini di salire fino a Dio attraverso l’imitazione degli angeli.
Nella teologia cristiana, e secondo la tradizione cristiana, gli angeli sono classificati in nove cori o ordini, suddivisi in tre gerarchie. Ogni coro ha un ruolo specifico e una funzione diversa nella gerarchia celeste.
La classificazione è quella attribuita tradizionalmente a Pseudo Dionigi l'Areopagita ed è ripresa dalla Chiesa.
LE TRE GERARCHIE E I NOVE CORI

Prima Gerarchia:
Serafini: Al vertice della gerarchia, ardono di amore divino e cantano incessantemente la santità di Dio.
Cherubini: Portatori di conoscenza e saggezza, contemplano direttamente Dio.
Troni: Simboleggiano la giustizia divina e la sua applicazione.


Seconda Gerarchia:
Dominazioni: Regolano i compiti delle gerarchie inferiori e mantengono l'ordine nell'universo.
Virtù: Agiscono per l'attuazione dei piani divini e sono associate alle forze naturali.
Potestà: Sono responsabili della distribuzione del potere tra gli angeli e del discernimento tra il bene e il male.

Terza Gerarchia:
Principati: Proteggono nazioni e popoli, guidando i leader.
Arcangeli: Messaggeri principali tra Dio e l'umanità.
Angeli: Custodi degli esseri umani, li assistono e proteggono nella vita quotidiana.

In sintesi, i nove cori angelici rappresentano una complessa organizzazione gerarchica che si occupa di diversi aspetti della creazione e della relazione tra Dio e l'umanità.
GERARCHIA ANGELICA E VICINANZA ALLA TERRA

Gli angeli appartenenti alla terza Gerarchia ( Principati - Arcangeli - Angeli ) sono considerati gli angeli più vicini alla Terra nella gerarchia celeste.

I Principati sono un ordine di esseri celesti, nella tradizione cristiana hanno il compito di proteggere le nazioni, le comunità e le epoche storiche, intervenendo nelle vicende umane per guidarle verso la salvezza e l'armonia. Conosciuti anche come Archai, essi custodiscono la storia e il tempo, guidando gli eventi terrestri e assicurando la giustizia e la pace.
Sovrintendono al lavoro degli angeli e degli arcangeli, garantendo il corretto svolgimento dei compiti a loro assegnati nella gestione del mondo materiale.

Gli  Arcangeli Sono i principali portatori della volontà di Dio e dei messaggi divini agli esseri umani, sono figure nominate nelle Scritture e nelle tradizioni religiose che ne riconoscono tre principali:

Michele

Il suo nome significa "Chi è come Dio?" e viene raffigurato come guerriero, impugnando spada e armatura guida delle milizie angeliche e capo degli eserciti di Dio, noto per essere il principale difensore della fede contro le forze del male guidate da Satana. (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), protettore del suo popolo (Dn 12, 1). "San Michele, aiutaci a lottare per la nostra salvezza".


Gabriele

Noto come il "messaggero di Dio" e il cui nome significa "forza di Dio" o "emissario di Dio". É uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38). "San Gabriele, portaci la buona notizia che dà speranza".



Raffaele

anch'egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2),  è il "Divino Guaritore", un arcangelo della tradizione giudaico-cristiana il cui nome significa "Dio guarisce" o "cura Dio". È venerato come protettore della salute, dell'amore, dei viaggiatori, dei giovani e dei farmacisti. La sua figura è prominente nel Libro di Tobia, dove guida Tobia e lo aiuta a sconfiggere un demone, a sposare Sara e a far guarire la cecità del padre Tobi usando il fiele di un pesce. "San Raffaele, proteggici nel nostro cammino".



Gli angeli

Sono i custodi degli esseri umani, li assistono e proteggono nella vita quotidiana.
L’angelo custode ci accompagna lungo la strada da intraprendere nella vita e non ci abbandona mai, proprio come ci ricorda Papa Francesco nelle sue meditazioni sull'angelo custode: «Un amico che noi non vediamo, ma che sentiamo». Un amico che un giorno «sarà con noi in Cielo, nella gioia eterna». Ecco, «l'Angelo», ribadisce Francesco, «è per aiutarci a non sbagliare strada e a camminare su di essa», ma serve la nostra preghiera, la nostra richiesta di aiuto: «E dice il Signore: “Abbi rispetto della sua presenza”. L'Angelo è autorevole, ha autorità per guidarci. Ascoltarlo. “Da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui”.  Il nostro angelo - ha sottolineato il Papa - non solo è con noi, ma vede Dio Padre. È in rapporto con lui. È il ponte quotidiano, dall'ora che ci alziamo all'ora che andiamo a letto, che ci accompagna ed è in legame fra noi e Dio Padre… l’angelo è la porta quotidiana alla trascendenza, all'incontro con il Padre»: egli cioè «mi aiuta ad andare perché guarda il Padre e conosce la strada».
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