Le Sacre Ceneri - Parrocchia Santi Filippo e Giacomo di Parona

Parrocchia Santi Filippo e Giacomo Parona - VR -
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Le Sacre Ceneri

Liturgia della Parola

Prima Lettura:                   Gl 2,12-18                 Lectio
                                                                              
Salmo Responsoriale:      Salmo 50              

Seconda Lettura:              2Cor 5,20-62              lectio

Canto al Vangelo              Sal 94,8

Vangelo:                            Mt 6,1-6.16-18           Lectio

Le Sacre Ceneri
Il Mercoledì delle Ceneri ci ritroviamo davanti ad un mucchietto di cenere. Questo è il giorno in cui termina il periodo spensierato del Carnevale ed inizia la Quaresima; questa parola deriva dal latino e significa QUARANTA. Infatti il periodo della Quaresima dura quaranta giorni. Questo numero lo troviamo spesso nella Bibbia:

  • 40 sono i giorni che Gesù trascorre nel deserto, proprio prima di iniziare la Sua Missione; in questi giorni il diavolo continua a tentare Gesù, per farlo passare dalla sua parte e per fargli abbandonare la missione che Dio Padre gli ha affidato: quella di salvare tutti gli uomini.

  • Per 40 giorni Mosè resta sulla montagna quando riceve da Dio i dieci comandamenti.

  • Per 40 giorni e 40 notti Dio fa piovere sulla terra, noi lo ricordiamo come il DILUVIO UNIVERSALE, mandato dal Signore perché gli uomini avevano commesso talmente tanti sbagli e si erano avvicinati talmente tanto al male, da non potersi più riavvicinare a Lui.

  • Ancora 40 sono gli anni che gli Ebrei trascorrono nel deserto, prima di entrare nella Terra Promessa da Dio.

In questo cammino di Quaresima il colore che viene utilizzato durante la messa è il VIOLA. Questo colore è una mescolanza di blu e rosso, è un colore di riposo, che richiama la
fine del ciclo vitale: la vegetazione che sfiorisce, per rinascere nella primavera seguente.
Proprio al contrario del verde, che viene utilizzato durante le domeniche del tempo ordinario e che simboleggia la vita che sta crescendo, è un colore vivace che richiama la gioia.

Ma cosa succede durante il rito del Mercoledì delle Ceneri?
Vediamolo insieme...

Durante la celebrazione, le persone si recano in fila davanti al parroco; egli ci invita a pentirci delle cose brutte che abbiamo fatto e a convertirci, cioè a seguire quello che Gesù ci

insegna: “Convertiti e credi al Vangelo”, mentre ci dice questo ci mette sulla testa un pizzico di cenere, che in precedenza ha benedetto con l’acqua santa.
Questa cenere viene ricavata dai rametti di ulivo della Domenica delle Palme dell’anno prima, questi rami infatti vengono bruciati e la cenere viene utilizzata per questo rito.


Ma perché delle ceneri sulla nostra testa?

Il gesto di ricevere le ceneri sul nostro capo esprime la nostra fede in Gesù e la gioia di essere accolti e perdonati. L’importante è che il nostro pentimento sia sincero e venga dal cuore.

La cenere è quello che rimane di un fuoco ormai spento, a prima vista nessuno può dire da dove provengano: da un albero o da qualsiasi altra cosa; possiamo quindi capire che anche le

cose più grandi possono finire in nulla, un semplice mucchietto di cenere...

Sono come la polvere e sporcano.











Ma perché utilizzarle se sporcano?
Proprio per scrollarci via di dosso la polvere dei nostri peccati, dei nostri errori e per mostrare il volto stupendo di figli di Dio, perché anche se poi vengono gettate via, questo rito simboleggia la nostra decisione di vivere accanto a Gesù e di seguire il sentiero della vita che Lui ci mostra.
È il segno che ci indica la possibilità di uscire dal male e dal peccato, per ritrovare il calore dell’amore di Dio, che ci accoglie e perdona.

Perché proprio in questo giorno?
In questo giorno inizia la Quaresima, ricevendo le ceneri, diciamo “Sì, siamo pronti a compiere questo cammino”, un cammino che ci porta ad una gioia immensa: la Pasqua – Gesù che risorge, vincendo la morte per sempre.

Ma perché andare in processione per riceverle?
L’uscire dai nostri posti per andare a ricevere le ceneri esprime il nostro reale impegno in questi quaranta giorni di seguire Gesù e i suoi insegnamenti. Come vivere allora questa Quaresima? L’invito che Dio ci rivolge è davvero molto importante! Noi cammineremo verso la Pasqua per quaranta giorni. Quaranta giorni per trasformarci e per imparare a conoscere il suo amore per noi.

Ma quale esempio possiamo seguire?
È semplice: il nostro modello è Gesù! Sforziamoci per assomigliare sempre di più a Lui. Gesù è nostro amico, e ci invita a seguirlo e ad imitarlo, cercando di amare con tutto il nostro cuore tutti coloro che ci sono vicino.
In questi quaranta giorni abbiamo la possibilità di voltarci verso Gesù: incontrandolo, accogliendolo, conoscendolo meglio, pregandolo e diventando suoi amici. Il nostro obiettivo è arrivare pronti alla Pasqua. Noi già sappiamo che per raggiungere un traguardo, dobbiamo impegnarci e faticare. Se vogliamo vincere una gara, dobbiamo allenarci; se vogliamo prendere un bel voto a scuola, sappiamo che dobbiamo studiare...

Anche la Quaresima non è da meno...

È un cammino che richiede un impegno costante, anche nelle piccole cose quotidiane.

Ma come possiamo fare?
In realtà è molto semplice: rinunciamo magari a qualche cosa che ci piace, ad esempio mangiamo meno dolci e caramelle, giochiamo un po’ di meno con i videogiochi, guardiamo un po’ meno televisione...Possiamo anche impegnarci a fare qualche cosa che di solito non ci piace fare: aiutare la mamma nelle pulizie di casa, tenere in ordine la nostra cameretta, stare vicino a quel compagno di classe che magari non ci sta troppo simpatico...
Impegniamoci ad andare a Messa la domenica, ad ascoltare la Parola di Dio che viene letta, magari leggiamo ogni sera un piccolo passo di Vangelo prima di dormire, invece delle favole o dei fumetti.
Impariamo a pregare la mattina quando ci svegliamo e la sera quando andiamo a letto. In questo periodo possiamo anche impegnarci ad aiutare chi non è fortunato come noi, magari mettendo da parte un po’ di soldini per i poveri, condividendo qualche gioco con un amico che non ne ha tanti come noi.
Dio non ci chiede molto, solo qualche piccola rinuncia e un po’ di impegno da parte nostra. Ma quello che ci regala è grandioso: Gesù, suo Figlio, che si dona a noi, per toglierci tutti i peccati!
Viviamo questi quaranta giorni seguendo Gesù e il Suo Amore, che ci insegna a far germogliare nel nostro albero tante foglie verdi, frutto di piccole rinunce, tanta condivisione e tanta preghiera.
Magari la strada è un po’ in salita, ma non dobbiamo avere paura, Gesù è già passato su questa strada, ci ha già aperto il cammino e resta con noi per tutto il tempo di questo nostro percorso di  CONVERSIONE!
Ascoltiamolo mentre ci parla attraverso il Vangelo, Egli ci invita a cambiare la nostra vita e per farlo dobbiamo prima spazzare via tutto ciò che è appassito e che ci tiene legati ai nostri errori, ostacolando il nostro incontro con Dio e con le persone che vivono accanto a noi.
Anche per gli alberi accade la stessa cosa, se ci sono dei rami secchi, quelli nuovi non possono crescere e l’albero rischia di morire; ma se questi rami secchi vengono tagliati via, quelli nuovi possono crescere e germogliare di nuovo, diventando meravigliosi.
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